Tutto iniziò...

Sono un appassionato di montagna. Per molti anni, ho passato le vacanze con la famiglia nelle valli alpine dell'Alto Adige, all'estremità nord d'Italia: montagne aspre e affascinanti, paesi puliti e ordinati, ancora non banalizzati da una sovraesposizione turistica.
Alloggiavamo presso la famiglia Astner: la signora ci colmava di gentilezze e premure che sono immaginabili solo in un contesto familiare.
Dalla pratica della montagna ho imparato a non soffrire la fatica e a portar con me lo stretto indispensabile; in quelle valli mi sono accostato agli usi e cultura delle genti locali, apprendendo anche qualche rudimento di lingua tedesca; infine cominciai, anche con la famiglia, ad usare la bicicletta come mezzo di trasporto, per le nostre passeggiate ma anche per andare in paese a fare compere. Ormai, il passo da compiere, per cominciare a pedalare per le strade d'Europa, era breve.

Da San Candido a Lienz       

Tutto quello che accadde prima di una certa data si confonde ormai nelle nebbie del tempo, al confine tra realtà e leggenda: possiamo dire che "correva il secolo scorso..."

Quando scoprimmo che appena oltre confine c'era una pista ciclabile, molto conosciuta e frequentata, decidemmo subito di partire.
Primo problema: trovare le biciclette necessarie. Il noleggio in loco costava 30.000 lire per ogni bici e siccome avevo ancora tutti i figli con me, e in più, c'era anche una coppia di amici con noi, il totale mi sembrò una cifra spropositata. Avevamo con noi un paio di vecchie bici che avevamo portato da casa e lasciato lì; Frau Astner fu così cortese da recuperare in cantina una "Olanda" e due mountain bike delle figlie; l'ultima la comprammo al mercato delle pulci per 20.000 lire.

San Candido
Partimmo così una mattina di buon ora, sei pedalatori più il nostro ultimo figlio accomodato sul seggiolino, alla volta della stazione di Brunico; qui un treno ci portò fino a San Candido. Pronti, via! Rapido giro in centro, poi lungo i prati di Versciaco, destinazione Austria. In questa Europa senza frontiere non ci accorgemmo nemmeno di passare il confine: la pista ciclabile corre lungo strade di campagna, al limite del bosco, lontano dalla statale. Non so quindi neppure se eravamo ancora dentro i patri confini quando avvenne il primo inconveniente: foratura della bici di Frau Astner.
stazione di Lienz
Mettere la pezzetta alla camera d'aria era nulla rispetto al problema più grosso: il copertone era consumato fino alla tela e oltre, almeno in un paio di punti. Certo di andare incontro ad una nuova foratura, chiesi al malgaro di tagliare un pezzetto di plastica robusta con cui copriva la legna, disposta in bell'ordine a fianco della casa; rinfoderai quindi il copertone e ripartimmo alla volta di Lienz. Gli altri 40 chilometri scivolarono via tranquilli, seguendo il corso della Drava, con qualche apprezzato tratto in discesa. Visitato il centro di Lienz, raggiungemmo la stazione per tornare in treno: qui fummo sorpresi di trovare una folla di ciclisti e ben tre vagoni adibiti al trasporto delle bici. Capimmo quanto il cicloturismo fosse fenomeno rilevante oltre confine.
Il giorno dopo sostituii i copertoni della bici di Frau Astner, ma conservai il pezzo di plastica del malgaro, a mo' di trofeo.



Ciclabile della Drava (Carinzia)   
Agosto 2001

Aspettammo ancora tre anni, finché Giacomo, che di anni ne aveva ormai quasi otto, fu in grado di pedalare con disinvoltura. Decidemmo allora che eravamo pronti per tornare a Lienz e proseguire ben oltre.


partenza da Sillian
Stavolta siamo in cinque: tutta la famiglia al completo. Prendiamo il treno fino a Sillian, primo paese dopo il confine, qui noleggiamo le biciclette, city bike in ottimo stato, direttamente in stazione: le ferrovie austriache erogavano, allora, il servizio di rent-a-bike, con possibilità di restituirle presso un'altra stazione ferroviaria, su tutto il territorio nazionale.


in discesa verso Lienz
Quindi questa volta le bici sono buone, il resto dell'attrezzatura sempre un po' arrangiata, mutuata dalla montagna: zaini legati al portapacchi con gli elastici, pile e giacche a vento per il brutto tempo, borracce d'alluminio.



ma quando si arriva...
Siamo a Lienz per pranzo e proseguiamo fino a Oberdrauburg, dove troviamo alloggio in una locanda di campagna: passiamo il pomeriggio nel Bier Garten, insieme ad un altro gruppo di cicloturisti che bevono una quantità di birra molto superiore alla nostra.
paesaggio in Carinzia


Il mattino successivo si presenta, dopo pochi chilometri, con una salita breve ma ripida: Giacomo decide che è ora di finirla qui per tornare a casa e comincia la "lagna". Riusciamo a persuaderlo, con le buone… facciamo una piccola sosta… poi comincia una lunga e dolce discesa.

Il percorso è in una meravigliosa vallata verde, punteggiata da piccoli, lindi, paesi.
Spittal an der Drau



Le due ultime salitelle, che arrivano dopo 60 chilometri, ci sembrano durissime ma ormai siamo a Spittal an der Drau.
L'alloggio è in un appartamento; la prima colazione, servita in giardino, è elegante e gustosa al tempo stesso.







La Drava


paesaggio in Carinzia
La Drava è diventata un largo fiume di pianura, i 40 chilometri fino a Villach scorrono facili, in pianura. Villach ha le dimensioni della città, con un bel centro storico, molto verde su entrambe le rive del fiume, percorse da pista ciclabile.



Villach


lungo la Drava
L'ultimo giorno, lasciati i bagagli in albergo, facciamo una gita nei dintorni, caratterizzati da numerosissimi laghi balenabili; raggiungiamo, in bici, il lago Ossiacher dove facciamo il bagno.






Rientrati in città riconsegniamo le biciclette alla stazione ferroviaria.

Villach
Il giorno successivo ripercorriamo, con molta soddisfazione e un po' di rimpianto, il percorso al contrario, in treno. La vacanza è finita, ma prima di ripartire per casa c'è la bellissima sorpresa che ci riserva Frau Astner: una squisita merenda a base di krapfen appena sfornati.












Ciclabile dell'Inn (Tirolo e Baviera)       
Agosto 2002

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abbazia di Stams
È passato un anno e siamo in vacanza in alta Val Venosta. Le ferrovie austriache purtroppo non erogano più il servizio di rent-a-bike: affittiamo delle bici a Passo Resia. Si uniscono a noi Marco e Annamaria, con cui avevamo condiviso la prima avventura di Lienz, con il loro figlio di appena un anno che viaggerà sul seggiolino, e Pina e Claudio appena arrivati da casa, attrezzati con delle bici nuovissime.
Al mattino, col freddo pungente che precede l'arrivo del sole, siamo già in bici per arrivare a Nauders e prendere il primo autobus che ci porta a Landeck: da qui cominciamo a pedalare lungo la ciclabile dell'Inn.




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Innsbruck
La prima sera siamo a Stams, dove c'è una bellissima abbazia con interni barocchi che rifulgono di ori.

La sera troviamo un piccolo Gasthof a Weer, con un rapporto qualità/prezzo davvero strabiliante.
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ciclabile dell'Inn


La mattina successiva dedichiamo qualche ora alla visita di Innsbruck: il centro è animatissimo e affollato di turisti. Siamo già stati qui altre volte ma arrivarci in bicicletta ci fa vedere la città da un'altra angolazione; si arriva in centro dal lato opposto della larga e sfarzosa Maria Theresia Strasse, pedalare lungo i giardini che costeggiano l'Inn ci dà la sensazione di una maggiore confidenza coi luoghi.


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ciclabile dell'Inn
Lungo il percorso, caratterizzato da strade senza traffico motorizzato, troviamo il verde dei prati del Tirolo sullo sfondo dei suoi monti; Rattenberg, dove ci fermiamo per pranzo ha un piccolo centro città molto suggestivo, affacciato sull'Inn; Kufstein, terza tappa del nostro percorso, è una elegante cittadina termale: troviamo un albergo non caro ma molto scadente. Pazienza!

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Marco e Andrea














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Rattenberg
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minaccia di pioggia
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Kufstein
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Kufstein

Ora l'Inn fa da confine tra Austria e Germania: le sue acque arrivano a lambire la strada, l'alluvione dell'agosto 2002 è passata da pochi giorni!

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L'Inn in piena
Definitivamente in Germania, ci fermiamo a Neubeuern: il centro è chiuso nelle mura e ha una piazza del mercato molto suggestiva. Per la sera cerchiamo alloggio vicino ai Chiemsee, laghi della Baviera: riusciamo a trovare posto in una casa privata, in una piccola frazione di campagna. Ci aspettiamo una casa in un perfetto ordine teutonico: invece, fin dall'ingresso dove sono ammucchiate molte paia di scarpe alle stanze da letto ancora non fatte, ci troviamo nella casa più disordinata mai vista; al mattino successivo, all'ora di colazione, sentiamo fracasso di stoviglie e posate che rotolano a terra, non sappiamo più se ridere o piangere.
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Neubeuern




Partiamo per un giro in bici dei laghi ma ci rinunciamo ben presto: nugoli di zanzare ci assalgono!
Raggiungiamo Rosenheim e, in attesa del treno che ci riporta indietro a Landeck, facciamo un piacevole giro per il centro.




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Neubeuern
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campagna in Baviera
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Chiemsee
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Rosenberg



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Rosenberg

Tornati in autobus a Nauders, percorriamo in salita i pochi chilometri fino a Passo Resia; il ragazzo a cui riconsegniamo le bici stenta a credere dove siamo arrivati.











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